Come recita la “Carta dei diritti all’Anziano” (D.G.R. 7435/01)
L’ospite ha diritto:
- ad essere rispettato, ad essere chiamato con il proprio nome e ad essere interpellato con il “Lei”;
- ad essere difeso da speculazioni o raggiri derivanti dal suo stato di bisogno;
- ad un’assistenza ordinata e rispettosa del silenzio e del riposo;
- a consumare i pasti seduto a tavola (quando il suo stato di salute lo consenta) e in orari non lontani da quelli consueti;
- ad utilizzare i servizi igienici anche in caso di difficoltà motorie;
- ad essere informato sulle pratiche assistenziali che si compiono sul suo corpo (infusioni, medicazioni) e a non essere sballottato in silenzio;
- ad essere ascoltato anche quando affetto da deficit di comprensione o di comunicazione;
- a ricevere sempre una risposta ai quesiti posti e a conoscere l’identità dell’interlocutore;
- a fruire di terapie eseguite con correttezza e puntualità;
- a vedere rispettato il proprio sentimento di pudore e la propria privacy;
- a ricevere aiuto in tempi e modi efficaci nell’alimentazione, nella mobilità e nella cura dell’igiene personale;
- a non essere discriminato in quanto anziano e a non essere etichettato a priori, ma a essere sempre considerato una persona.
L’ospite ha il dovere di:
- assumere un comportamento responsabile improntato al rispetto e alla comprensione dei diritti degli altri ospiti;
- collaborare con il personale medico, infermieristico, tecnico e dirigenziale della struttura;
- rispettare gli ambienti, le attrezzature e gli arredi che si trovano all’interno della struttura, essendo gli stessi patrimonio di tutti e quindi anche dell’ospite;
- evitare qualsiasi comportamento che possa creare situazioni di disturbo o di disagio agli altri ospiti (rumori, luci accese, televisore o radio ad alto volume. Telefonino…);
- avvisare il responsabile di reparto quando esce dalla struttura da solo o accompagnato dai propri parenti/conoscenti, compatibilmente con le proprie condizioni di salute.”